Lo so, lo so, parlare
male di questo film è come sparare sulla croce rossa perché l'hanno
già fatto tutti, ma del resto scrivo solo per il mio (e spero
vostro) divertimento, senza pretese da “giornalista”, per cui
pazienza se non sarò originalissima. Fra l'altro stavolta ci sono
rimasta quasi male perché ero partita con le intenzioni migliori,
visto che le storie di fantasmi mi piacciono molto e l'incipit con la
voce narrante stile “vecchia fiaba” accompagnato da immagini
suggestive prometteva piuttosto bene.
Riassumendo brevemente:
nella cittadina di Darkness Falls viveva una vecchietta
soprannominata “Fata dentina” perché regalava soldi ai bambini
quando perdevano i denti. Rimane però vittima di un incendio che le
sfigura la faccia in seguito al quale uscirà solo di notte e coperta
da una maschera di porcellana, finché gli abitanti del villaggio,
sospettando fosse responsabile della scomparsa di due ragazzini, la
uccidono. I due vengono trovati sani e salvi il giorno dopo ma lei,
morendo, ha lanciato una maledizione secondo la quale continuerà a
prendere i denti dei bambini ma ucciderà chiunque oserà guardarla
in faccia. Ecco, mentre guardavo il film non ci avevo fatto caso
perché ero “presa”, ora mi rendo conto di quanto poco senso
abbia una trama del genere, ma questo è il meno.
Successivamente vediamo
un bambino e una bambina, Kyle e Caitlin, 100 anni dopo l'antefatto, che chiacchierano nella camera di lui. Kyle ha appena
perso l'ultimo dente da latte rimastogli e dopo che l'amica lo saluta
si mette a dormire: ovviamente arriverà il fantasma di Fata Dentina
e ovviamente il furbone la guarderà, nonostante sia perfettamente a
conoscenza della leggenda (ma anche se non lo fosse stato un minimo
di spirito di autoconservazione dovrebbe averlo spinto a scappare, ma
vabbé, dovevano fare il film..). Lo spirito a quel punto ucciderà
sua mamma, omicidio per il quale verrà accusato lui essendo l'unica
persona in casa nonché un “bambino problematico”, e nonostante
egli sopravviva vivrà gli anni a venire dipendendo costantemente da
delle torce elettriche (non dimentichiamo che il fantasma evita la
luce per non mostrare il volto).
Nuovo salto nel tempo e
ci troviamo 12 anni dopo quanto appena visto, periodo durante il quale si
svolgerà il resto del film e durante il quale il tutto precipiterà.
Tenete presente che la durata è di 1 ora e 26 minuti ma a guardarlo
ce ne ho messe circa 2 perché non potevo fare a meno di distrarmi e
fare continue pause (la controllatina su facebook, la partitina a
candy crush, lo spuntino..): grado di coinvolgimento dello spettatore
praticamente nullo, insomma.
Ma torniamo a noi: la
prima cosa che salta all'occhio è la scelta poco adatta degli
attori. Secondo i miei calcoli i protagonisti dovrebbero avere a
questo punto al massimo 24 anni, ma a causa degli interpreti ne
dimostrano circa una 30ina, e già lì mi chiedo il perché di questa
scelta visto che il mondo del cinema pullula di attori e attrici di
tutte le età.
Quel che succede a questo
punto è che Kyle torna nella sua vecchia città chiamato dalla
ritrovata amica Caitlin, il cui fratellino non dorme e si rifiuta di
stare al buio: in pratica ha visto anche lui la donna-fantasma ed è
ricoverato all'ospedale, dove i medici stanno cercando una cura per
la sua fobia.
Inutile dire che il
protagonista non viene riaccolto a casa nel migliore dei modi, e la
Fata ucciderà almeno altre due persone per il cui omicidio verrà
incolpato lui (guarda caso succede sempre quando non ci sono altri
testimoni, ma si sa che i fantasmi sono furbi, altrimenti che
fantasmi sarebbero?). Oltretutto per qualche strano motivo tutti
questi omicidi si svolgono in un bosco, e non ho capito se ciò è da
imputare a un particolare della trama che mi sono persa o se
semplicemente il regista era ripetitivo: fatto sta che per un motivo
o per l'altro, partendo anche dalla situazione più lontana, si
finiva sempre in sto bosco, boh!
Nel frattempo
all'ospedale decidono di sottoporre Micheal (il bambino che ha paura
del buio) a un “trattamento” per fargli superare le sue paure,
che consiste nel chiuderlo in una stanza completamente al buio e
senza alcuno stimolo sensoriale (penso che verrebbe la paura del buio
anche a chi prima non ce l'aveva) e la sorella, ormai disperata
perché non sa più che pesci pigliare per guarire il fratellino,
acconsente.
Ma ecco che, 3 secondi
prima che il bimbo entri del tutto in questa celletta, irrompe Kyle
nella stanza d'ospedale urlando al medico: “No! Lo tiri fuori, noi
3 ce ne andiamo!”.
Ora, spiegatemi in quale
ospedale le persone riescono a intrufolarsi come niente fosse in una
stanza di quelle tipo risonanza magnetica. E lui non è che vi si
intrufoli, entra proprio spavaldo come chi non ha fatto nessuna
fatica ad arrivarci. Secondariamente, spiegatemi in quale ospedale il
medico dà ascolto ad una persona a caso che non ha nessun diritto
tutelare sul paziente in questione ed è pure un presunto
pluriomicida! Tuttavia Kyle non riesce a portare via bambino e
sorella perché irrompe anche la polizia e lo arresta (l'ospedale
che ha subito più irruzioni del mondo in pratica, ma la polizia
gliela diamo buona perché tanto si sa che entrano dove gli pare).
I poliziotti quindi lo
portano alla centrale dove viene chiuso in una cella e dopo un po' le
autorità stesse si rendono conto che esiste davvero un mostro, anche
perché è saltata l'elettricità in tutta la città. Quindi il capo
della polizia, Kyle, Caitlin e Micheal partono alla ricerca di un
generatore che era non so dove (la storia del generatore c'era anche
in “30 Giorni di Buio”, fra l'altro) che riescono poi ad attivare
ma, quando tutto sembra finito, lo spirito riesce ad afferrare Kyle e
cerca, come sempre da 12 anni a questa parte, di ucciderlo. Il Nostro
se la vede brutta, ma se la cava ancora una volta rompendo il vetro
del generatore che inizia a spandere luce ovunque decretando la morte
definitiva per la Fata Dentina, non prima però che Kyle le urli, con
tutta la rabbia che si possa immaginare: “Ti guardo, stronza!”.
Che affronto, eh? Lui la guarda, che macho.
C'è poi un'altra scena
notevole, che nei fumi della noia non ricordo più a che punto del
film fosse collocata, in cui i protagonisti e il personale
dell'ospedale devono fuggire ma c'è luce solo in un punto preciso
delle scale e per questo sono costretti a buttarsi giù tutti insieme
per rimanere nel fascio di luce. Credo volesse essere una sequenza
d'azione ma risulta impacciata e poco ritmata, comunque cercatela
perché vale la pena! Mai quanto il “Ti guardo stronza!” però,
quello resta il momento più alto.