Sembra
impossibile eppure lo sto facendo: mi sto accingendo a parlare male
di un film col mio amato Viggo Mortensen. Parzialmente male in
realtà, visto che “A Dangerous Method” non è un vero filmaz con
la effe maiuscola: il tema centrale non l'ho trovato particolarmente
interessante, dato che sinceramente non me ne può fregare di meno di
sapere se davvero Jung andasse a letto con la Spielrein e tanto meno
se praticassero del sadomaso, ma quello è un problema mio. Il film è
fatto bene e le parti storiche che si inseriscono nella trama come
l'amicizia con Freud e l'incontro tra Jung e Otto Gross (figura molto
interessante e interpretata magnificamente da Vincent Cassel) valgono
senz'altro una visione.
Qual è quindi la nota
stonata che mi porta a parlare qui di questo lungometraggio? Presto
detto, in un semplice nome e cognome: Keira Knightley, “dettaglio”
decisamente influente dato che è la protagonista femminile e il
perno intorno a cui si svolge tutta la faccenda.
Sì lo so già cosa state
pensando, neanche fossi una chiromante: “Ecco la solita ragazza che
parla male delle attrici giovani e belle perché è invidiosa, perché
lei non sarebbe capace, perché vorrebbe essere al suo posto e bla
bla bla”. E invece no cari miei, perché a me Keira Knightely non
dispiace, anzi mi sta pure simpatica. Si fa i fatti suoi, fa il suo
lavoro, non ci rompe le palle con la sua vita privata, non si dà
particolari arie, per anni è stata tacciata di anoressia e lei
poverina a spiegare che no, è davvero così di natura (eh come ti
capisco) e soprattutto non ha le tette e fa cambiare i poster
promozionali in cui gliele aumentano con photoshop. Come potrei
odiarla? Fra l'altro quando vuole è anche brava, in “Domino” era
calatissima nella parte e ci stava da dio, in “Sognando Beckham”
era simpatica e in tutti gli altri film in costume a dire il vero non
lo so perché non li ho visti, ma torniamo a noi.
Io capisco che non sia
affatto semplice interpretare una persona che soffre di schizofrenia
senza scadere nell'effetto “macchietta”, senza farla sembrare
buffa o ridicola, ma in questo film Keira non ha recitato: hanno
recitato la sua mascella e la sua dentatura. In alcune interviste ha
dichiarato di essersi preparata per la parte andando a visitare degli
ospedali psichiatrici, a vedere delle persone che davvero sono
affette da questa malattia, ma secondo me si è sbagliata e invece è
andata dal dentista, perché la sua mandibola è protagonista
assoluta della prima mezz'oretta di film. Dopo, quando Sabina inizia
a guarire e quindi si comporta in modo meno estremo, i denti lasciano
il posto a sbattimenti di palpebre a non finire e sospirini vari, ma
è anche vero che non ci si fa molto caso perché a quel punto il
peggio è passato e si prova un misto di rassegnazione per la mancata
riuscita dell'intento e di contentezza per il ridimensionamento della
recitazione.
Bisogna ammettere se non
altro che il film non cerca di ingannarti e parte subito con la scena
in cui portano Sabina alla clinica: un bel primo piano di Keira e del
suo mento che urlano nella carrozza. Oltretutto fa delle facce che
ricordano immensamente il bando animato di Sirius Black quand'è
ricercato ne “Il Prigionerio di Azkaban”, per dirvi. E quindi tu
spettatore sei stato avvertito, te lo dicono cosa vedrai per almeno
mezz'ora, ma tu impavido vai avanti: magari è stata una mia
impressione, magari le è venuta male sta scena, e poi c'è Viggo
Mortensen.. dai ha anche preso lezioni di scrittura per imitare al
meglio la calligrafia di Freud, potrò non guardarlo?
Convinto procedi, e
guardi lei fare la spastica durante il primo incontro con Jung e fare
la ancora più spastica durante la prima seduta di psicanalisi. In
alcuni momenti ho fatto fatica a non distogliere lo sguardo perché
sembra davvero che il mento le scappi via, sembra.. una posseduta. A
quel punto scatta il tentativo di giustificazione: beh, in effetti
per lungo tempo, quando le malattie mentali non erano neanche
vagamente contemplate, le persone che ne soffrivano venivano accusate
di possessione demoniaca, quindi forse lei fa bene a dare questa
interpretazione. Invece no, non fa bene, perché sarà anche vero che
gli schizofrenici sembravano assatanati però l'effetto finale è
buffo, specie in un film in cui tutti gli altri personaggi sono
estremamente misurati e recitano con pochissimi gesti. Ok lei era
malata, i malati non si controllano, però no, il risultato è buffo
e imbarazzante lo stesso. Probabilmente è una di quelle cose che
susciterebbero ilarità anche vedendo un malato “vero”, solo che
in quel caso conoscendo la causa il lato comico viene ovviamente
accantonato; vedendolo in un film, e sapendo che la persona non sta
male davvero, perde la percentuale tragica e rimane solo quella
“comica”. Questo forse non è il modo giusto di rappresentarlo
cinematograficamente, sarà anche il più vicino alla realtà ma
l'impatto non è dei migliori: paradossalmente la rappresentazione
più realistica diventa la meno credibile. Inoltre, a costo di
sembrare arrogante, dico che non si può mettere un'attrice così
famosa a fare una parte così specifica. La vedi e per tutto il tempo
non pensi al personaggio, a quello che ha passato, pensi solo
“Guarda Keira Knightley che fa la pazza; guarda Keira Knightley che
si muove da spastica; guarda Keira Knightley che recita coi denti”.
Come già detto, durante
la seconda parte il tutto diventa molto più normale anche perché la
Spielrein guarisce e non ha più quegli attacchi, ma prima ci regala
un ultimo picco di ilarità durante una scena che invito tutti ad
andarsi a cercare perché vale la pena. Mi riferisco alla prima volta
che Jung la sculaccia: già il tema di default rende difficile
rimanere seri, è un'altra di quelle cose che viste fanno sempre
ridere, ma poi la sua faccia: concentratevi sulla faccia, su come
sbatte quelle palpebre, su come trema la mascella in un misto di
shock ed eccitazione. So farne un'imitazione perfetta ma purtroppo
non riesco a fornire una descrizione altrettanto buona, per questo
dovete assistere in prima persona!
Concludendo posso solo
dire che per me questo è un film mal riuscito, ma di quelli che ti
lasciano l'amaro in bocca perché avrebbero potuto venir fuori
meglio, e invece nel mio immaginario “A Dangerous Method” sarà
sempre simboleggiato dall'arcata dentaria della Keira.
In ogni caso, se vi
interessa il tema potrebbe piacervi “Prendimi l'Anima”, che
tratta praticamente la stessa storia ma con un'atmosfera meno
patinata e un'attrice meno esagerata.
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