sabato 1 giugno 2013

A Dangerous Method (2011)

Sembra impossibile eppure lo sto facendo: mi sto accingendo a parlare male di un film col mio amato Viggo Mortensen. Parzialmente male in realtà, visto che “A Dangerous Method” non è un vero filmaz con la effe maiuscola: il tema centrale non l'ho trovato particolarmente interessante, dato che sinceramente non me ne può fregare di meno di sapere se davvero Jung andasse a letto con la Spielrein e tanto meno se praticassero del sadomaso, ma quello è un problema mio. Il film è fatto bene e le parti storiche che si inseriscono nella trama come l'amicizia con Freud e l'incontro tra Jung e Otto Gross (figura molto interessante e interpretata magnificamente da Vincent Cassel) valgono senz'altro una visione.
Qual è quindi la nota stonata che mi porta a parlare qui di questo lungometraggio? Presto detto, in un semplice nome e cognome: Keira Knightley, “dettaglio” decisamente influente dato che è la protagonista femminile e il perno intorno a cui si svolge tutta la faccenda.
Sì lo so già cosa state pensando, neanche fossi una chiromante: “Ecco la solita ragazza che parla male delle attrici giovani e belle perché è invidiosa, perché lei non sarebbe capace, perché vorrebbe essere al suo posto e bla bla bla”. E invece no cari miei, perché a me Keira Knightely non dispiace, anzi mi sta pure simpatica. Si fa i fatti suoi, fa il suo lavoro, non ci rompe le palle con la sua vita privata, non si dà particolari arie, per anni è stata tacciata di anoressia e lei poverina a spiegare che no, è davvero così di natura (eh come ti capisco) e soprattutto non ha le tette e fa cambiare i poster promozionali in cui gliele aumentano con photoshop. Come potrei odiarla? Fra l'altro quando vuole è anche brava, in “Domino” era calatissima nella parte e ci stava da dio, in “Sognando Beckham” era simpatica e in tutti gli altri film in costume a dire il vero non lo so perché non li ho visti, ma torniamo a noi.
Io capisco che non sia affatto semplice interpretare una persona che soffre di schizofrenia senza scadere nell'effetto “macchietta”, senza farla sembrare buffa o ridicola, ma in questo film Keira non ha recitato: hanno recitato la sua mascella e la sua dentatura. In alcune interviste ha dichiarato di essersi preparata per la parte andando a visitare degli ospedali psichiatrici, a vedere delle persone che davvero sono affette da questa malattia, ma secondo me si è sbagliata e invece è andata dal dentista, perché la sua mandibola è protagonista assoluta della prima mezz'oretta di film. Dopo, quando Sabina inizia a guarire e quindi si comporta in modo meno estremo, i denti lasciano il posto a sbattimenti di palpebre a non finire e sospirini vari, ma è anche vero che non ci si fa molto caso perché a quel punto il peggio è passato e si prova un misto di rassegnazione per la mancata riuscita dell'intento e di contentezza per il ridimensionamento della recitazione.
Bisogna ammettere se non altro che il film non cerca di ingannarti e parte subito con la scena in cui portano Sabina alla clinica: un bel primo piano di Keira e del suo mento che urlano nella carrozza. Oltretutto fa delle facce che ricordano immensamente il bando animato di Sirius Black quand'è ricercato ne “Il Prigionerio di Azkaban”, per dirvi. E quindi tu spettatore sei stato avvertito, te lo dicono cosa vedrai per almeno mezz'ora, ma tu impavido vai avanti: magari è stata una mia impressione, magari le è venuta male sta scena, e poi c'è Viggo Mortensen.. dai ha anche preso lezioni di scrittura per imitare al meglio la calligrafia di Freud, potrò non guardarlo?
Convinto procedi, e guardi lei fare la spastica durante il primo incontro con Jung e fare la ancora più spastica durante la prima seduta di psicanalisi. In alcuni momenti ho fatto fatica a non distogliere lo sguardo perché sembra davvero che il mento le scappi via, sembra.. una posseduta. A quel punto scatta il tentativo di giustificazione: beh, in effetti per lungo tempo, quando le malattie mentali non erano neanche vagamente contemplate, le persone che ne soffrivano venivano accusate di possessione demoniaca, quindi forse lei fa bene a dare questa interpretazione. Invece no, non fa bene, perché sarà anche vero che gli schizofrenici sembravano assatanati però l'effetto finale è buffo, specie in un film in cui tutti gli altri personaggi sono estremamente misurati e recitano con pochissimi gesti. Ok lei era malata, i malati non si controllano, però no, il risultato è buffo e imbarazzante lo stesso. Probabilmente è una di quelle cose che susciterebbero ilarità anche vedendo un malato “vero”, solo che in quel caso conoscendo la causa il lato comico viene ovviamente accantonato; vedendolo in un film, e sapendo che la persona non sta male davvero, perde la percentuale tragica e rimane solo quella “comica”. Questo forse non è il modo giusto di rappresentarlo cinematograficamente, sarà anche il più vicino alla realtà ma l'impatto non è dei migliori: paradossalmente la rappresentazione più realistica diventa la meno credibile. Inoltre, a costo di sembrare arrogante, dico che non si può mettere un'attrice così famosa a fare una parte così specifica. La vedi e per tutto il tempo non pensi al personaggio, a quello che ha passato, pensi solo “Guarda Keira Knightley che fa la pazza; guarda Keira Knightley che si muove da spastica; guarda Keira Knightley che recita coi denti”.
Come già detto, durante la seconda parte il tutto diventa molto più normale anche perché la Spielrein guarisce e non ha più quegli attacchi, ma prima ci regala un ultimo picco di ilarità durante una scena che invito tutti ad andarsi a cercare perché vale la pena. Mi riferisco alla prima volta che Jung la sculaccia: già il tema di default rende difficile rimanere seri, è un'altra di quelle cose che viste fanno sempre ridere, ma poi la sua faccia: concentratevi sulla faccia, su come sbatte quelle palpebre, su come trema la mascella in un misto di shock ed eccitazione. So farne un'imitazione perfetta ma purtroppo non riesco a fornire una descrizione altrettanto buona, per questo dovete assistere in prima persona!
Concludendo posso solo dire che per me questo è un film mal riuscito, ma di quelli che ti lasciano l'amaro in bocca perché avrebbero potuto venir fuori meglio, e invece nel mio immaginario “A Dangerous Method” sarà sempre simboleggiato dall'arcata dentaria della Keira.
In ogni caso, se vi interessa il tema potrebbe piacervi “Prendimi l'Anima”, che tratta praticamente la stessa storia ma con un'atmosfera meno patinata e un'attrice meno esagerata.

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